Tra Kiev, Lima e Roma: “Anicka” rompe i confini del teatro e dell’identità
fonte: di Marco Zucchi Giornale Progetto Italia News
Il palco è quasi vuoto, ma non vuoto davvero: c’è una scrivania, ci sono fotografie, ci sono simboli che richiamano un passato lontano ma ancora pulsante. È il mondo di Ania Rizzi Bogdan, ucraina adottata in Italia, che si racconta e si mette in discussione, senza però mai indossare completamente i panni della sua stessa storia. Questi panni li affida – non senza esitazione – a Killa Paz Alvarez, attrice peruviana con indosso una maglietta nera dei CCCP: un’immagine potente, che unisce il post-punk sovietico all’eco del comunismo sudamericano.

