La collezione
“Vera è una bambola , che porta l’amore, sospira e si lagna ma sotto un lampione “
Prostituta tra le tante vittime della “tratta delle bianche”, nella notte precedente a un aborto, Vera resta intrappolata nei suoi incubi: è una bambola, tra le grinfie di una sadica e oscura presenza femminile.
Verità e fantasia si confondono nell’esplorazione dei ricordi e delle aspirazioni di Vera, madre-bambina e donna desolata, faccia a faccia con un’alterità che può assumere le sembianze della governante, della maitresse, o di un cliente tra i tanti.
AUTORE
- Eleonora Gusmano
- Ania Rizzi Bogdan
REGIA
- Davide Sacco
CAST attoriale
- Eleonora Gusmano
- Ania Rizzi Bogdan
SCENOGRAFIA
- Gaetano Verde
COSTUMI
- Valeria Leonenko
Lo spettacolo affronta la delicata tematica legata al mondo della prostituzione, in particolar modo alla “ tratta delle bianche “: è un’incontro/scontro tra due donne, Vera prostituta,intrappolata nello squallido mondo dei locali notturni dove vende il suo corpo a quegli uomini che le regalano attenzioni, e un’oscura e nera presenza, che nella mente di Vera diventa un carnefice racchiudendo tutti quelli che sono gli aspetti negativi di un’intera vita. Vera si trova a confrontarsi con la sua infanzia, con le regole che doveva seguire per essere una “bambina sana e forte”, con tutte quelle che sono le sue proiezioni di donna, una donna che ha dentro di se un dono prezioso quale la vita e che durante l’incubo emergerà come un segno di speranza, speranza di cambiamento rispetto alla vita che è costretta a fare.
La favola di Amore e Psiche è l’elemento centrale che accompagna l’intera vicenda, la favola preferita di Vera che si immedesima nei personaggi e proprio come Psiche deve affrontare numerose prove , deve persino scendere negli inferi pur di rivedere Amore, Vera è costretta a vivere un incubo pur di vedere la speranza di poter uscire dalla prigione dove è costretta a vivere.
La collezione è una storia universale, un richiamo ai miti classici, che vuole raccontare il disagio femminile che una giovane donna può trovarsi a vivere , è la storia di una violenza che si fa sull’essere umano che trova faticoso capire qual’ è il delicato equilibrio tra verità e mondo artificiale. Vera si fa guardare come una scimmia e trattare come un’animale, finchè non rimane incinta di uno degli orchi che a quanto pare le lasciano un tesoro prezioso. Vera non conosce alternativa se non l’aborto e cosi si prepara ad affrontare una” piccola operazione” ma la notte prima di recarsi dal medico fa un sogno che la vede catapultata in una realtà onirica e noir, dove una presenza oscura femminile diventa il suo peggior nemico. Una donna dell’est, una maitresse che la intrappola in una stanza fatta di squallidi neon e scatole nere in cui è impresso il nome V E R A a caratteri cubitali. E in un sogno come si sa, ogni percezione della realtà è alterata, perciò Vera diventa lei stessa una bambola , proprio come una di quelle bambole che il padre lontano e assente le inviava per consolarla e “comprare” il suo affetto.